La Transat Café L’OR non perdona
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Nel Golfo di Guascogne il mare picchia mettendo a dura prova chi osa attraversarlo. Poi, più a sud, gli alisei, i venti leggeri, attendono di essere interpretati con pazienza e intuito.
Le notti sono lunghe e umide, la barca respira e parla a chi sa ascoltarla.
Qui contano la fiducia e il ritmo: il gesto giusto al momento giusto, due sguardi che leggono la stessa onda, come se il mare avesse scelto loro per raccontare la sua storia. In questo viaggio raccontiamo tre modi di stare in oceano: la continuità di Arnaud Boissières in coppia con Benjamin Dutreux, la precisione umana di Manuel Cousin in barca con Jean-Baptiste Daramy, l’ingegno concreto di Louis Duc insieme a Masa Suzuki. Stili diversi, stessa promessa: arrivare forti ai tropici, non solo veloci alla partenza.
SLAM è il loro compagno silenzioso: asciutto quando serve, caldo quando le condizioni sono dure, ti lascia libero nei movimenti. Perché in Atlantico l’attrezzatura conta, ma è l’uomo, e la coppia, a fare davvero la differenza. Stare bene a bordo significa mantenere la lucidità, ragionare con chiarezza e prendere la decisione giusta, nel momento esatto (in cui serve).
©Jean - Louis Carli, Alea
Veterano di quattro Vendée Globe, instancabile ottimista, “Cali” conosce ogni rumore della sua barca ed è il simbolo della resilienza oceanica: conoscere la barca come un amico, ascoltare il mare e andare avanti. Con SLAM condivide l’idea che affidabilità e passione siano il vero equipaggiamento. Ama la rotta lunga e la notte atlantica.
Arnaud Boissières
Ex ingegnere industriale, ha lasciato la terraferma per seguire da adulto un sogno: l’oceano. Porta la precisione del mestiere e la sensibilità di chi ha scelto il mare come nuova vita. Nei suoi occhi c’è la calma di chi analizza e agisce. Nelle notti atlantiche sa che vincere significa restare lucidi, umani e uniti al compagno di bordo. Alla Vendée ci aveva insegnato che “si vince restando umani”.
Manuel Cousin, Coup De Pouce - ©Aimée Studio