Il doppio è una scelta di fiducia “operativa”: brevi, micro-sonni, manovre condivise: tutto si divide a metà, anche gli errori. Ma le intuizioni, quelle si moltiplicano. È qui che la tecnica incontra l’uomo: nelle abilità marinare, nella sensibilità, nella passione. Quello che valeva alla Vendée (in solitario) resta vero anche in coppia: solo che ora c’è un compagno che ti guarda, ti capisce, ti completa. La differenza non è soltanto condividere la fatica ma nel raddoppiare l’intuizione. Il co-skipper è uno specchio: ti rimanda le decisioni, smussa gli errori, tiene alto il ritmo quando all’altro cala. È un linguaggio essenziale, fatto di pochissime parole e di intesa profonda.
Gli inizi della Route du Café
Nel 1993 rispondono all’appello in pochi, ma basta e avanza per definire il carattere della regata: Atlantico d’autunno, fronti in faccia, gestione della stanchezza in due. La formula double-handed diventa un’arte: turni corti, linguaggio essenziale, fiducia.
2015, Guascogna “corsé”
Edizione scolpita nella memoria: due depressioni sferzano la flotta, ritiri in serie, alberi e strutture messi alla prova. È l’anno che ricorda a tutti quanto conti saper rallentare per arrivare.
2017, la lezione della continuità
Jean-Pierre Dick firma la sua quarta vittoria personale (con Yann Eliès): non solo velocità, ma preparazione e affidabilità lungo tutta la rotta verso il Brasile.
2019, 7 ritiri su 59 partecipanti
L’oceano ricorda che è vivo: un’IMOCA di vertice (Hugo Boss) colpisce un oggetto semi-sommerso e si ritira in sicurezza, MACSF si incagalia e 5 Class 40 sono costretti al ritiro con due disalberamenti. Più a sud, l’equatore meteorologico o ITCZ (Zona di Convergenza Intertropicale detta anche Pot-au-Noir o “doldrums”) fa selezione: chi legge meglio mare e vento guadagna miglia che pesano fino all’arrivo. La rotta “lunga e pulita” diventa scuola.
2023, partire è già navigare
Per il trentennale, il meteo detta legge: la tempesta Ciaran, con intelligenza marinaresca, costringe a riprogrammare le partenze delle 95 imbarcazioni al via. Una gestione esemplare: sicurezza prima, spettacolo poi. Il messaggio è chiaro: in oceano si vince scegliendo il momento, non forzandolo.