Una donna che ha trovato nella fotografia la propria voce.
Martina Orsini: lo sguardo dietro l’obiettivo
×
Fino a oggi è stata lei a osservare e ritrarre le protagoniste di Making Waves, con sensibilità, precisione e una visione capace di andare oltre l’immagine. Ma questa volta è Martina Orsini a mettersi davanti all’obiettivo.
Fotografa di sport e di mare, velista e narratrice visiva, Martina ha costruito il proprio percorso in un ambiente spesso diffidente verso chi, come lei, sceglie di raccontare la vela da una prospettiva diversa. La sua è una storia di passione, libertà e lavoro costante, fatta di ricerca, adattamento e di quella curiosità che la spinge sempre a cercare nuove rotte.
Dietro ogni immagine c’è uno sguardo. E, in questo progetto, quello sguardo è il suo.
Martina non ama definirsi in un solo ruolo: fotografa, velista, viaggiatrice, autrice. “Mi considero cittadina del mondo”, racconta di sé.
Le sue due passioni — vela e fotografia — si intrecciano fin da bambina. A bordo della barca di famiglia ha scoperto il mare come spazio di libertà e dietro una macchina fotografica, il modo più autentico per raccontare sé stessa e ciò che la circonda.
Da donna, occuparsi di fotografia nautica non è stato semplice:
“Allusioni, pregiudizi, sottovalutazioni. All'inizio mi mortificavano. Poi ho capito che dovevo solo dimostrare. Le mie foto parlano per me”.
Ma oggi la sua firma è riconoscibile, e la determinazione si è trasformata in equilibrio, una forza silenziosa capace di catturare l’essenza in ogni storia. I suoi scatti sono riconoscibili per la luce, la naturalezza e la capacità di restituire il mare nella sua dimensione più vera.
Perché ogni scatto è una dichiarazione: “Io ci sono, e so dove sto andando.”
Martina è irrequieta, ma nel senso più profondo del termine: non si ferma mai, perché ogni viaggio, ogni onda, ogni volto le restituisce una prospettiva diversa. Dall’oceano alle derive, dalle regate alle collaborazioni artistiche, vive la fotografia come un racconto in movimento, un dialogo costante tra mare, persone e luce.
Per lei, fotografare significa esserci. Ogni immagine è gesto, osservazione, relazione. E con Making Waves, ha lasciato il suo segno: uno di quelli che non si cancellano.