Le attività giovanili dello Yacht Club de Monaco

YCM Academy e molto altro

Elena Giolai/SLAM

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Scopriamo come è organizzata la vela giovanile allo Yacht Club de Monaco e nel Principato grazie all’intervista fatta a Paolo Ghione, ex Direttore tecnico della Federazione Italiana Vela, che da qualche anno ricopre a Monaco due ruoli: il primo come responsabile delle squadre agonistiche del settore performance dello YC Monaco.
Il secondo, più tecnico,come direttore tecnico nazionale della piccola Federazione monegasca di Vela. 

Come è organizzata l'attività giovanile all'YCM?

P.G: La porta d'ingresso è la vela scolastica, in francese la “voile scolaire”.
I ragazzi, dalle scuole elementari fino al liceo, accompagnati dai loro docenti, in un programma condiviso tra direzione di educazione nazionale e ministero dello sport, divisi in bimestri e per classi, vengono al club per tutto l'anno scolastico. Facciamo tra 800 e 1000 allievi a stagione, che normalmente possono beneficiare di un bimestre di vela. Vuol dire almeno 5 o 6 lezioni di vela. Questo è il primo passo. 

Il secondo passo è la scuola vela, organizzata il mercoledì durante tutto l'anno scolastico. 

Il terzo passaggio dalla scuola di vela alla scuola di sport: è un processo che attira i giovani un po' più interessati, fascia di età tra i 6 e i 10 anni, e li avvia ad un percorso multidisciplinare o pluridisciplinare, dove i ragazzi possono fare del singolo, del doppio, ogni tanto delle attività miste, tra il wing, il paddle, il kayak, in funzione delle condizioni meteorologiche che a Monaco, sono mediterranee e quindi senza venti venti regolari, ci si adatta molto alle giornate. 

L'ultima porta d'ingresso sono i summer camp. L'estate organizziamo 6-7 settimane di eventi, a numero chiuso di 50 ragazzi a settimana, con un'attività che chiamiamo, sott'acqua, sull'acqua e nell'acqua. Funzionano molto bene, è una sorta di camp estivo, ma molto dinamico, con degli istruttori particolarmente attrattivi. Facciamo circa 300-400 allievi nel corso dell'estate, e anche questo ci permette di reclutare della gente nuova. Questa è la base. 

Da lì in poi c’è la scuola di sport, che ci consente di arrivare ai gruppi agonistici, nelle classi come l'Optimist, nelle due categorie A e B, precedute sempre dai piccolissimi, che svolgono un'attività molto, molto marinaresca, del tutto non sportiva. Successivamente passiamo alle categorie Ilca, una barca che seguiamo da sempre, e poi uno dei pochi club al mondo, abbiamo cinque J70, che mettiamo a disposizione di quei ragazzi che escono dalla filiera Ilca, che proseguono con gli studi, ma vogliono tenere un piede al club. Abbiamo una tradizione ormai da anni, abbiamo organizzato eventi importanti, e abbiamo anche qualche equipaggio di livello, che spesso naviga a Monaco e ci porta il gruppo verso l'alto.
Queste squadre sono organizzate, con un allenatore specifico, con un programma di allenamenti e di regate che dura praticamente 10 mesi l'anno. La quarta classe che seguiamo, sempre in forma di coaching, è quella degli Smeralda 888, presenti anche alla Primo Cup. Sono più o meno 16-17 barche, da 5-6 persone di equipaggio, dei mini 12 metri di Coppa America degli anni Ottanta, sui quali facciamo regatare anche dei giovani, anche qui sempre con lo stesso modello di un coach e un'attività annuale, con degli eventi che si svolgono prevalentemente in Mediterraneo. Queste sono tutte le attività club. 

Nel club, ovviamente, essendo un piccolo principato, abbiamo diritto, anche a livello di eleggibilità, a tesserare per l'attività agonistica anche ragazzi dei comuni limitrofi, che sono ubicati attorno Monaco. Questo ci crea qualche problema, perché quando questi ragazzi hanno 18 anni non sono più eleggibili: dopo i mondiali giovanili World Sailing non possiamo portarli avanti per l'attività Senior. Per questo la Federazione monegasca a questo punto prende la leadership con un'attività mirata per gli atleti con passaporto monegasco, che sono pochi (4 o 5), ma che sono il prodotto della primissima generazione che ha beneficiato della Monaco Sport Academy. Due di essi si stanno preparando per la selezione olimpica di Hyeres (20 al 27 aprile) nella speciale regata che si chiama Last Chance Race.

La Monaco Sport Academy

E’ una struttura interna al club che vuole accompagnare i giovani in un doppio progetto, cioè condividere lo studio, lo sport e ovviamente la vita sociale del giovane adolescente.
Abbiamo cercato negli anni di costruire uno staff trasversale con tante competenze a disposizione dei giovani da attivare in funzione della personalità di ognuno. Una preparazione atletica più spinta, un recupero da un incidente, un rinforzo muscolare particolare che abbia bisogno di un fisioterapista, di un chiropratico, un aiuto al dialogo; poi ci si occupa di soffrologia, una disciplina della preparazione mentale, la preparazione mentale vera e propria.
Una base di queste attività serve soprattutto alle nuove generazioni per imparare a dialogare con i più adulti in un contesto diverso da quello familiare o quello puramente agonistico e sportivo con il proprio allenatore. Questo sostegno può arrivare al dialogo con la scuola, alla condivisione dei planning e all'adesione a un progetto che si chiama Sport Elite qui a Monaco, una bella evoluzione del progetto Scuola Sport italiano, che consente dei veri orari scolastici modificati. Attualmente ho in questo progetto tre atleti monegaschi che tre giorni a settimana alle sei e mezzo del mattino vengono ad allenarsi fisicamente nei primi due bimestri dell'anno e poi entrano in classe intorno alle nove e mezza, dieci.
Nei secondi bimestri, (qui ci si muove per bimestri) possono uscire prima da scuola per beneficiare del vento termico del pomeriggio. La Monaco Sport Academy, in sintesi, è spostare l'attività di coaching globale con tutte le competenze necessarie.
Tutto quello che si fa normalmente nell'altissimo livello, spostarlo soprattutto in un paese piccolo come Monaco in una fascia di età che va dai 14 ai 18 anni per cercare comunque di accompagnare i giovani e di tenerli legati al club. C'è anche un'università a Monaco con la quale abbiamo rapporti di collaborazione, cercando di portare avanti questo progetto.

Can you tell us more about The Monaco Sport Academy? 

"The Academy is an internal structure within the club that aims to accompany young sailors in a twofold project, i.e. balancing study, sports and of course the social life of a young teenager.

We have tried over the years to build up a transversal staff with many skills available to young people to be activated according to the personality of each sailor. Everything from someone specialised in more advanced athletic preparation, recovery after an accident, physiotherapy to strengthen a particular muscle, a chiropractor, someone to help with dialogue; next we focus on sophrology, a discipline dedicated to mental preparation, actual mental preparation. A core base of these activities is especially useful for the younger generation so that they can learn to interact with adults in a context outside family roles or the purely sports-focused roles in the context of their coach. This support can come in the form of an open dialogue with their school, sharing in the planning phases and joining a project called Sport Elite here in Monaco, an excellent evolution of the Italian School Sport project, which allows for real adapted school schedules. I currently have three Monegasque athletes in this project who three days a week at half past six in the morning come for physical training in the first two bi-monthly periods of the year and then go to class at around half past nine to ten. In the following two bi-monthly periods (here, as you can tell, we work with a bi-monthly system), they can leave school earlier to benefit from the thermal wind in the afternoon.

The Monaco Sport Academy, in a nutshell, means shifting a global concept of coaching with all the necessary skills. Everything that is normally done at the highest level of training shifted to an age group of 14 to 18 year-olds, especially in a small country like Monaco, in an attempt to still accompany young sailors and keep them connected to the club. There is also a university in Monaco with which we have a collaborative relationship aimed at moving this project forward.

Le maggiori regate organizzate dallo YCM per i giovani?

P.G: La regata più storica è la MONACO OPTIMIST TEAM RACE. L'interesse del team race corrisponde a duna delle etichette del nostro club, Monaco, “capitale du yachting”: insieme ad un evento sportivo a squadre, si cerca di avere la maggior rappresentanza possibile di paesi. Un evento che è nato 11 anni fa, dove cerchiamo, a barche fornite, di invitare prevalentemente ragazzi di club gemellati o reciproci, dando poi uno spazio a delle ranking list internazionali. Lo scopo di questa regata è la condivisione dei valori olimpici universali come l'amicizia, l'eccellenza e la condivisione. Sono giorni interessanti che sono sempre preceduti, normalmente la seconda settimana di gennaio, da clinic dove invitiamo spesso delle star del team race che si mettono a disposizione dei giovani per questa disciplina che resta particolare, che piace molto ai giovani e che esce un po' dal contesto agonistico classico. 

Altro evento dedicato specificamente ai giovani, in cui siamo stati un po' i primi ad organizzarla, è la MONACO OPTIMIST ACADEMY. Si tratta di una coach race nella quale gli allenatori possono seguire i loro atleti dietro le flotte a velocità basse e possono comunicare direttamente con i propri atleti. Questo negli anni è successo solo nelle categorie dei più piccoli, dato che i più grandi non hanno più bisogno di questo tipo di coaching. Abbiamo sperimentato, abbiamo visto che è un'attività molto aggregante nel senso che i vari coach che danno messaggi anche a diversi gruppi di barche, fa si che i ragazzini dopo 3-4 giorni hanno la testa piena di idee o di situazioni nuove. L'ambiente a terra è sempre gioviale, con giochi, feste, attività, belle cene. Quest'anno ci lanciamo nell’Europeo sempre Team Race Optimist, un evento che gestiamo sulla base di un programma della IODA, la classe Internazionale Optimist. Ovviamente la particolarità di avere un club con così tanti armatori di livello, offre tante occasioni all’interno della Monaco Sport Academy in cui si fanno condividere ai nostri giovani delle giornate di coaching, di workshop particolarmente importanti con Campioni olimpici e navigatori oceanici o skippers di Coppa America, che si mettono a disposizione dei ragazzi, come ad esempio Grant Dalton (America’s Cup), Teresa Zabel (doppia medaglia olimpica 470 e attualmente in commissione europea per lo sviluppo sostenibile) e tanti altri.

L’approccio ideale per avvicinare i bambini alla vela?

P.G: Ritengo che il format che proponiamo all’interno dei summer camp, cioè le proposte settimanali estive con a disposizione più supporti da utilizzare in funzione delle condizioni meteorologiche, sia uno dei migliori modi per far avvicinare un bimbo alla vela. La vela resta lo sport, la scuola di vita di sempre, uno sport che si può apprezzare da subito, ma che normalmente si apprezza meglio dopo che si è raggiunto un sufficiente livello tecnico. Quindi un approccio estivo tra il gioco, il divertimento, l’acqua; sedute che si alternano tra vela, kayak, paddle, tavola vela o altri supporti, paddle giganti, abbinati a giochi in acqua, che sotto forma di giochi diventano poi degli esercizi per togliere quelle piccole paure che si creano con l’allontanamento da terra per esplorare il blu del mare. Al club abbiamo in questi anni lavorato molto sulla metodologia e sulla pedagogia e pensiamo oggi di avere davvero nelle mani un bel progetto il “Sea Adventure Camp”, in sintesi dei summer camp, che ci hanno consentito negli anni di rinforzare molto sia la scuola vela che i nostri gruppi pre-agonistici.

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