Per quanto conoscessi abbastanza bene lo svolgimento di una regata - ho fatto anche io vela per tanti anni - con le barche foils ho dovuto “imparare” nuovamente a muovermi sul campo. I movimenti e le loro traiettorie sono diverse rispetto a quelle delle barche classiche e la sicurezza diventa essenziale per non danneggiare niente e nessuno.
La tecnica fotografica rimane abbastanza invariata: interpretare la luce, trovare la posizione più accattivante, cercare lo scatto “fuori dal comune”. Tuttavia qualcosa che si è andato ad aggiungere col tempo c’è, preso direttamente dal mondo della corsa delle auto: il panning. Queste barche sono veloci e bisogna trasmettere il senso di velocità. Saper fare un buon panning aiuta a comprendere la differenza tra il modo classico di andare a vela e il foiling.
MARTINA ORSINI
Si è conclusa una Foiling Week entusiasmante, in cui l’innovazione e la voglia di sperimentare sono stati ancora una volta fortemente tangibili. L’era del foil fa esprimere incondizionatamente non solo ingegneri e addetti ai lavori, ma anche chi ha il compito di trasmettere le emozioni, che puó sprigionare il foil, con la fotografia d’autore. Per questo abbiamo esplorato quanto vissuto in questi 11 anni di Foiling Week da Martina Orsini, fotografa ufficiale dell’evento fin dalla sua primissima edizione.
Foiling Week è sempre stato un laboratorio di idee da sviluppare e questo vale anche per me e per il mio campo. Sono cresciuta con questo evento e vederlo evolversi è una soddisfazione. Con lui mi evolvo sempre anche io!
Martina Orsini
Sei stata tra i primi fotografi ad immortalare il Foil, iniziando dalla classe Moth appena sbarcata in Italia, nonché ad essere coinvolta come fotografa ufficiale dalla prima edizione della Foiling Week. È stato necessario cambiare modalitá o tecniche (data anche l'alta velocità delle barche/tavole) di fotografia?
Quali sono state le difficoltà (se ce ne sono state) e le sorprese più inaspettate offerte dalla navigazione Foil? Il mezzo/classe foil che ti piace di più fotografare?
Ho iniziato la mia carriera di fotografa di barche a vela proprio con i Moth. Va da sé che questa è la classe che rimarrà sempre nel mio cuore. All’inizio i mothisti erano in pochi e si era creata una specie di famiglia. Quando ci si spostava per andare a mondiali, europei e campionati nazionali era come una gita scolastica.
Una tua foto (foil) a cui sei più affezionata e perché
La foto a cui sono più affezionata è stata scattata nel 2017, poco prima del mondiale Moth a Malcesine. Il velista, Adriano Petrino, stava andando al lasco e ad un certo punto è stato sbalzato fuori dalla barca. Ho tutta la sequenza di lui che cade in acqua ma questa foto in particolare mi piace perché di lui si intravede solo un piede e il moth continua a volare perfettamente in posizione (foto ssotto)
Dopo oltre 10 anni di Foiling week qual è l'aspetto che ti piace di più dal punto di vista dell'immagine, di questa manifestazione in continua evoluzione?
Quest’anno durante Foiling Week abbiamo pensato di sperimentare un punto di vista diverso, dal basso verso l’alto. Non è una cosa del tutto nuova in questo sport ma con il foil diventa un po’ più problematico a causa del rischio per gambe, braccia e quant’altro di noi poveri fotografi immersi nell’acqua. Il risultato è piaciuto e vedremo come svilupparlo in futuro al meglio.
Foiling Week è sempre stato un laboratorio di idee da sviluppare e questo vale anche per me e per il mio campo. Sono cresciuta con questo evento e vederlo evolversi è una soddisfazione. Con lui mi evolvo sempre anche io.